Il 27 gennaio è stato il giorno della
memoria per ricordare quello che gli stessi ebrei definiscono come una
catastrofe, cioè la Shoah. Intorno al 1941 in Germania vi era, sotto la guida
di Hitler, il governo nazista, che aveva come unico scopo quello di sterminare
la razza degli ebrei, considerata inferiore a tutte le altre. Furono costruiti
numerosi campi di concentramento (per esempio quello di Auschwitz e Birkenau in
Polonia) dove vennero deportati circa 14 milioni di ebrei. Hitler aveva attuato
la cosiddetta “soluzione finale” cioè l’eliminazione fisica di tutti gli ebrei.
Nel corso degli anni sono stati
realizzati parecchi film su questo olocausto: La vita è bella, Il diario di
Anna Frank, Schindler’s list, Jona che visse nella balena, La chiave di Sara, ecc…
Nel giorno della memoria, la mia scuola,
l’ I.C. Ardea 2, ha organizzato una giornata dedicata alla visione ininterrotta
di film sulla Shoah. Sono stati proiettati vari film, io ho visto, insieme ad
un’altra classe, Il bambino col pigiama a
righe. Questo film racconta la storia di Bruno, un bambino di nove anni costretto
a lasciare Berlino per trasferirsi ad Auscit (nome di Auschwitz volutamente
storpiato). Il padre di Bruno è un uomo molto rigido ed è stato scelto da
Hitler per eseguire gli ordini all’interno del campo di concentramento di Auschwitz.
Bruno ama esplorare e conoscere tutto ciò che lo circonda e arriva a scoprire
quello che c’è oltre la rete di filo spinato: tante persone con un pigiama a
righe (in realtà era la divisa degli ebrei). Tra queste c’è Shmuel, un bambino
ebreo, in poco tempo tra i due bambini nasce un’amicizia che va oltre le
differenze di razza. I due bambini vivono mondi diversi ed opposti ma riescono,
comunque, ad essere amici. Questo film ha portato me e i miei compagni a
riflettere su quanto siano state atroci le sofferenze subite dagli ebrei e sul
fatto che si può essere amici sempre e comunque!
Alanei Cosmin
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