Ad Idomeni, città al confine tra Grecia e Macedonia, oltre 5000 profughi vivono in condizioni disastrose e disumane. La polizia locale non permette a queste persone che scappano da guerra e povertà di varcare il confine. Intanto centinaia di migliaia di migranti, tra cui molti bambini come me, continuano a sbarcare sulle lunghe coste del Mar Mediterraneo. Le vittime ormai non si contano più. Molti soccorsi tra cui la croce rossa greca sono arrivati in aiuto: molto diffuse sono bronchiti, diarrea e problemi respiratori a causa delle acque torbide e dei cattivi odori. Da mesi queste famiglie rimangono in attesa di attraversare la frontiera e continuare il loro viaggio verso la rotta balcanica ma il maltempo ha reso tutto molto più difficile. Il 31 marzo 2016 è partito dall’Italia, Prato un container pieno di alimenti pieni di prodotti per l’igiene personale, cibo in scatola, indumenti intimi, asciugamani, borse e tende. L’appello dilaga in rete, attraverso i social network, raccogliendo l’adesione del Coordinamento fiorentino “Basta Morti nel Mediterraneo” e di altre associazioni, e molti altri materiali sono arrivati da Firenze, Empoli, Viareggio. Nei giorni scorsi è stata annunciata la visita di un viaggio di Papa Francesco che sarà accolto dalle autorità nell'isola greca di Lesbo per sostenere e incontrare i profughi. "Lì c'è un'emergenza importante" queste sono le parole del vaticano Padre Lombardi che chiama alla "solidarietà e alla responsabilità tutti credenti". Intanto nei giorni scorsi una pioggia di lacrimogeni è caduta tra i profughi compreso bambini e donne incinte. Centinaia di persone chiedevano solo la riapertura del confine con la Macedonia. Tra le persone soccorse ci sono anche alcuni agenti. Non è bastato. Anzi, qualcuno ha raccolto i candelotti e li ha rilanciati dall’altra parte. A quel punto, secondo alcuni testimoni, la polizia ha cambiato arma e nei caricatori sono andate le pallottole di gomma. FUOCO AD ALTEZZA D’ UOMO. Adesso tutti questi migranti sono stati portati in Turchia. È inevitabile la decisione di tenere migliaia di persone intrappolate in Grecia soprattutto in un Paese che non è in grado di rispondere ai bisogni umanitari e di protezione di quanti stanno cercando sicurezza in Europa. Le persone hanno bisogno di essere trattate con dignità, non con la violenza o con imprevedibili chiusure delle frontiere e maggiore incertezza. Questa assurda crisi umanitaria creata dalle politiche degli Stati europei sta diventando ogni giorno sempre più insostenibile. Spero che finisca tutto al più presto…
Marika De Riggi (Scuola Primaria)
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