Cento anni fa l’Italia era coinvolta nel conflitto mondiale.
Un soldato ,sul fronte Italo-austriaco ,scrisse un resoconto
di quello che stava succedendo.
16-01-1918
«Ancora freddo ed ora anche nebbia
.Il cannone tuona giorno e notte sul Grappa, fortunatamente con qualche
intervallo. A Pieve passano numerose truppe Inglesi che ritornano dal fronte
verso i luoghi di riposo, sostituite da truppe fresche».
La fonte storica scritta ci racconta
che faceva sempre freddo e c’era sempre nebbia , i soldati avevano paura di
morire ed erano stanchi di vedere i loro compagni di guerra, feriti e spossati,
ritornare dal fronte.
La vita in trincea era agli estremi,
molti erano costretti a mangiare ratti o qualsiasi cosa avessero a disposizione
. Stavano continuamente a sparare e gli unici momenti di pace li impiegavano a scrivere
lettere ai famigliari.
Questo testo ci insegna che la guerra
conduce l’uomo al caos e alla distruzione, fa emergere i peggiori istinti, non
ha quindi effetti positivi e che l’uomo dovrebbe trovare un modo per evitarla.
Valerio Giovannelli III C
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