Ero il capitano di una
barca a vela ed io e i miei compagni navigavamo in un mare molto profondo. Era
ormai sera e l’acqua iniziò ad agitarsi sempre di più fino a quando avvistammo
un vortice, così approdammo su un’isola deserta. Era spaziosa e piena di alberi
di noci di cocco, banani e altri alberi di frutta tropicale: sembrava un’isola
tranquilla. Ci allontanammo dalla riva e arrivammo al centro dell’isola dove
trovammo una grotta. Appena entrati vi
era un tappeto di paglia ed oggetti di legno. Per la notte ci accampammo lì. Il
giorno seguente l’alta marea era passata. Usciti dalla grotta trovammo alberi a
terra, pozze d’acqua profonde e sassi enormi scaraventati dalle onde. Ad un
tratto un albero lungo metri e metri cadde e schiacciò tutti i miei compagni,
così rimasi da sola. Cercai di farmi spazio tra le pietre e tra i cespugli, e
trovai noci di cocco e altri frutti tropicali , così li mangiai. Arrivata a
riva la mia barca era sparita, anche se l’avevo fissata ad uno scoglio. Mi
ritrovai intrappolata su quell’isola. Iniziai così a mettere in ordine ciò che era successo: usai il legno degli
alberi per costruire la mia casa e lo tagliai con un’ascia costruita con della
roccia scalfita. Iniziai a prepararmi le scorte di cibo e iniziai a vivere la
mia vita su quell’isola…
Irene Gigli e
Alessandro Crea 1C.
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