STANDING OVATION; IL PICCO DI SHARE
PIU’ ALTO DI SANREMO
MILVA:60
ANNI DI CARRIERA
LA VOCE CHE NON TRAMONTA,IL PREMIO
ALLA CARRIERA
Questa
grande interprete,artista,cantante non solo importante in italia,ma la più
importante all’estero che ha dato tutta la sua vita all’arte e al pubblico,ha
avuto il 9/2/2018 dall’Italia,il massimo
riconoscimento musicale,il premio alla carriera a SANREMO.
Milva ha
cantato i più grandi compositori e poeti di tutto il mondo(Brecht Piazzolla
Morricone Vangelis Theodorákis Berio Battiato Faletti Alda Merini
Mikroutsikos Strehler) e con quattro medaglie
e onorificenze tedesche,francesi,italiane,greche e giapponesi,è e sarà per
sempre la più ammirata fra tutte,colei che ha cantato nei maggiori teatri di
tutto il mondo.
Il
9/2/2018 Milva,essendosi ritirata dalle scene musicali nel 2010 per importanti
problemi di salute,ha delegato la figlia Martina Corgnati a ritirare il premio.
Ecco il
messaggio che Milva ha voluto dedicare a tutti noi,letto dalla figlia durante
la serata di Sanremo del 9/2/2018:
LA LETTERA
DI MILVA
“Sembra ieri, io ragazzina appena su
questo enorme palco. La mia carriera… che favola meravigliosa!
Quando hai l’opportunità di esibirti
sui più importanti palcoscenici del mondo, dalla Scala al Piccolo
Teatro, dallo Chatelet all’Opéra di Parigi
e ancora la Konzerhaus di Berlino, la Suntory Hall
di Tokyo e per ben 15 volte in questo grande tempio della musica che è Sanremo,
arriva un momento in cui, costretta a fermarti, ti interroghi sul senso di
questo continuo vagare.
Mi viene in mente un pensiero del
mio grande maestro Giorgio Strehler:
“So e non so perché faccio teatro
ma so che devo farlo, facendo entrare nel teatro tutto me stesso, con quello
che penso e credo sia vita”.
C’erano tante me stessa ancora irrisolte
in quel famoso Mare nel Cassetto del mio primo Sanremo,
nel 1961.
Per quasi due decenni la mia presenza al Festival è stata assidua: Canzone, Un Sorriso, Da troppo tempo, tutti brani che ho sempre portato con me in tour e concerti.
Per quasi due decenni la mia presenza al Festival è stata assidua: Canzone, Un Sorriso, Da troppo tempo, tutti brani che ho sempre portato con me in tour e concerti.
Ma non era abbastanza: sono
diventata l’artista impegnata che ha prestato la voce e il corpo ai personaggi
brechtiani esaltati dal genio di Strehler, da Giorgio, che mi ha
insegnato quanti sacrifici deve fare un’artista. E sono diventata la musa dei
tanghi appassionati di Piazzolla. Ho cavalcato le difficili dissonanze
di Luciano Berio. Ho avuto l’onore di interpretare la struggente anima
dei grandi maestri greci: Vangelis, Teodorakis, Mikroutsikos.
Sono stata l’interprete di tanti autori tedeschi che mi hanno donato la loro
lingua e il pubblico tedesco.
Se chiudo gli occhi, li vedo tutti
qui: l’irriverente Jannacci che mi ha dedicato La Rossa, l’amico Franco
Battiato che mi ha regalato tre album di sue splendide canzoni, Alda
Merini di cui ho cantato le folli poesie d’amore, il dolce Giorgio
Faletti a cui devo l’ultima partecipazione a Sanremo con The
show must go on e un intero album con testi originalissimi.
A loro il mio grazie più sentito per questo scambio artistico e umano.Gli anni sono fragili gigli di carta, bisogna riempirli bene. Ai giovani voglio dire questo:
A loro il mio grazie più sentito per questo scambio artistico e umano.Gli anni sono fragili gigli di carta, bisogna riempirli bene. Ai giovani voglio dire questo:
“Gli artisti spazzano via la polvere dalla vita
degli uomini ma perché accada l’arte deve essere continua ricerca. Bisogna
studiare, attingere dal passato e modellare il sentimento, le emozioni e il
gusto del presente”.
Voglio ringraziare il mio adorato pubblico,
così fedele in tutti questi decenni nel sostenermi da commuovermi.
EMANUEL
BELARDINELLI
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