venerdì 13 maggio 2016

Wattpad, il sito dello scrittore


Wattpad, un’enorme biblioteca gratuita ed un’occasione per i giovani scrittori.
Ultimamente la tecnologia è l’ultimo urlo della società: dirette tv, giochi online, chatt, social network e tanto altro ancora. Persino gli accessori per la scuola si possono trovare lì, dai beni materiali (quali zaini ed astucci), alle semplici ricerche su vari argomenti sconosciuti (confessatelo, ognuno di voi è andato su Wikipedia almeno tre volte nella sua vita). Ma in tutto questo… gli scrittori? I lettori? Ormai i libri sono considerati una perdita di tempo, qualcosa di inutile e noioso con cui è impossibile passare il tempo; spesso chi adora passare il tempo chino su di un libro, nascosto nel suo mondo o in viaggio per universi paralleli inimmaginabili viene preso in giro perché fuori moda. Ma che ne dite di trovare una via di mezzo? So, per esperienza personale, che se si scrive molto bene o si ha una bozza di un libro, si vuole essere giudicati ed apprezzati da un pubblico che non ti conosce e, in questo modo, vedere quali sono le tue reali capacità.
Allora vi presento la soluzione alla maggior parte dei vostri problemi: Wattpad!
Wattpad è un sito per giovani scrittori, dai 14 anni in su, o per lettori in cerca di storie fresche e diverse. Il necessario? Un’email (anche le gmail sono accettate), un nickname ancora non in uso ed una password qualsiasi.
 Tadaaa!
Siete entrati in nuovo mondo. Solo una raccomandazione: appuntatevi sia il nickname che la password. Adesso dovete solo entrare nel vostro account e confermare l’iscrizione; il sito è completamente gratuito, come anche l’applicazione, quindi non abbiate paura  di entrare nei vari scomparti del sito. Adesso avete a disposizione questi strumenti: una biblioteca in cui conservare i libri, il profilo modificabile, una cartella di posta privata, un feed di notizie (dove ci sono consigli su libri che si possono leggere, persone da seguire e, se già lo fate, le azioni che eseguono sul sito), uno spazio per scrivere storie, uno per le notifiche ed alcune opzioni secondarie. Se cercate un certo genere letterario siete nel posto giusto, perché qui scrivono persone da tutto il mondo e di tutte le età. I generi, quindi, sono tantissimi: dall’horror alla fantascienza, dal fantasy alle fanfiction.
Avete una scelta molto vasta…anzi, un po’ troppo. La cosa più importante è che si possono seguire altre persone e stringere amicizie, oppure si può scegliere un profilo più basso e non usare, quindi, la casella di posta privata.
Ops…ho dimenticato di dirvi una cosa: siete in un vero e proprio social network!




giovedì 12 maggio 2016

CON UN CHIP SUPERA LA PARALISI



Un uomo di 24 anni, Ian Burkhart, da paralizzato è riuscito a stringere una bottiglia ed a versarsi dell’acqua. Tutto grazie ad un chip  che controlla il sistema nervoso ed i movimenti dell’avambraccio e delle mani.
Nel 2010 il ragazzo da sportivo si è ritrovato sulla sedia a rotelle  con braccia e gambe paralizzate  per un incidente al mare. Si è spezzato i muscoli del collo sul fondale del mare. Il suo caso viene scelto per le sperimentazioni dal 2014.
Al ragazzo è stato impiantato un bypass neurale nella testa; in questo modo i ricercatori sono riusciti a superare il danno che aveva interrotto il passaggio di informazioni e aveva fermato ogni possibile movimento. Ian  con un po’ di esercizi è riuscito a muovere vari arti.  È riuscito ad allungare il braccio fino ad afferrare una bottiglia; con una  chitarra è riuscito a creare una piccola armonia  ed a muovere così le dita delle mani; infine ha persino mescolato lo zucchero.
Il momento sicuramente più commovente è stato quello in cui Ian ha compiuto il primo movimento: pochi attimi di esitazione ed inizia a  mettersi in moto. Gli esercizi sono serviti ed il ragazzo ora riesce a muovere gli arti. Per quindici mesi è stato seduto  sulla sedia ed ora è in grado di  alzarsi.
Quello che è stato in grado di fare il ragazzo dimostra che gli input registrati dal chip possono essere rispediti all’arto. Ignorando, quindi,  la lesione e permettendo i movimenti. La vera sfida ora dei ricercatori è quella di miniaturizzare tutta l’apparecchiatura sperimentata fino ad oggi.
Ian confessa di aver perso  anche la sensibilità con l'incidente  e che doveva guardare con gli occhi quello che stava facendo per essere certo di essere lui a prendere ed a muovere gli oggetti con la mano.  Non credeva a quello riusciva a fare con le dita. 
L'allenamento  è stato faticoso sì, ma alla fine, quello che conta, è che Ian ce l'ha fatta!

 Matteo Arena 3E