É
ormai da più di un anno che lo Stato Islamico è sul piede di guerra e minaccia
l'Occidente. Tutti si chiedono il perché, quali siano le loro reali
motivazioni, cosa vogliono, compreso me... Così, spinto dalla curiosità, ho
deciso di documentarmi attraverso letture su internet, filmati, documentari e
telegiornali per farmi un'idea su quella che è diventata ormai una vera e
propria emergenza mondiale. Qualche mese fa, su skytg24, la presentatrice Sarah
Varetto ha mandato in onda alcune interviste fatte da un reporter di Vice News
a uomini che hanno sposato la causa dello Stato Islamico.
Il
reportage inizia con l'inquadratura di un palazzo sopra il quale si notano dei
cecchini sul tetto pronti a difendersi in caso di attacco. Successivamente il
giornalista incontra uno dei membri dell'Isis che, in totale anonimato, pronuncia queste parole:
"Noi musulmani vogliamo imporre la Shari'a (legge) in tutta questa terra e
giuro su dio, l' unico dio (ovvero il loro Allah) che la Shari'a può essere
applicata solo con le armi." Subito
dopo viene intervistato un bambino di circa 10 anni che dice cose da brividi,
cose che hanno lasciato anche me a bocca aperta! Questo bambino afferma:
"Voglio unirmi allo stato islamico dell'Iraq e della Siria e morire da
combattente perché loro uccidono gli infedeli e gli apostati". Nel
documentario successivamente vengono trasmesse delle immagini di Raqqa (Siria)
che mostrano come questi jihadisti vivono le loro giornate.
In
un primo momento si parlava di ISIS: lo Stato islamico di Siria e Iraq, proprio
perché questo fenomeno, almeno inizialmente, era circoscritto ai territori di
questi due paesi. Ora si sente parlare soltanto di Stato Islamico ( IS) perché
è cresciuta la loro ambizione. Infatti il nuovo Stato da fondare non sarà
soltanto circoscritto ai territori di Siria e Iraq ma la loro ambizione
anacronistica sarebbe quella di restaurare l'antico Stato islamico delle
origini. La rapidità con cui i militanti dell'IS hanno saputo imporre il loro
dominio é davvero sorprendente, essi hanno sequestrato grandissime quantità di
armamenti forniti all' esercito iracheno da parte degli USA. I membri di questo
stato arrivano da tutto il mondo con un solo desiderio: dominare il mondo e
diffondere il Corano. Ad oggi l' IS si estende dalla Siria all' Iraq ma i suoi
combattenti dicono che é soltanto l'inizio. Durante l' intervista ad Abu Mosa
(addetto stampa dello stato islamico) i reporter di Vice News sono riusciti a
farsi portare sulla linea del fronte di guerra. Durante il tragitto la troupe
attraversa una zona pericolosa in cui si affrontano l'esercito siriano e i
combattenti dell'Isis. Non molto lontano da loro, in una strada secondaria,
sotto il fuoco di molti cecchini, gli uomini incontrano la 17ª divisione di
Assad (nemici dell' ISIS): l'unica roccaforte delle truppe di Assad situata non
molto distante dalla città. Durante l'intervista Abu Mosa manda anche un
messaggio agli Stati Uniti d'America :"Voglio dire all' America che il
califfato islamico è nato e nessuno potrà fermarlo, se siete uomini non
attaccateci con i droni, mandateci il vostro esercito: vi abbiamo già umiliato
una volta in Iraq, se dio (Allah) vuole vi umilieremo ovunque ci scontreremo e
alla fine riusciremo ad alzare il nostro vessillo sulla Casa Bianca". Dopo
queste parole, i reporter vengono portarti in una zona di conflitto dove si
arriva ad aprire il fuoco; alla fine Abu Mosa e altri tre membri degli IS si
rifugiano nelle trincee dicendo che l'esercito siriano non li preoccupa
affatto. Uno dei compagni di Abu Mosa aggiunge che i soldati siriani sono
infedeli, nemici di dio, nemici dell' umanità e della religione e che hanno
quello che meritano ogni giorno: cioè la morte.