martedì 6 febbraio 2018

MASADA


Masada era un’antica fortezza, situata su una rocca a 400 m  di altitudine rispetto al Mar Morto.
I resti di Masada si trovano oggi nello stato di Israele, di fronte al Mar Morto.
Durante la guerra giudaica, nella fortezza di Masada si erano rifugiati, dopo la caduta di Gerusalemme,  gli ultimi  ribelli ai Romani. Dopo un  lungo assedio, i romani riuscirono a costruire una rampa di accesso che consentiva di arrivare sotto le mura. I soldati entrarono senza trovare resistenza, davanti ai loro occhi  trovarono i Sicarii morti (suicidio), che avevano resistito al potere di Roma. Una testimonianza dell’evento ci viene fornita da Giuseppe Flavio nella sua opera  Guerra giudaica.
“Da gran tempo noi avevamo deciso... di non riconoscere come nostri padroni, né i romani né alcun altro all’infuori di Dio… Ed ecco che ora è arrivato il momento: badiamo a non coprirci di vergogna, noi che prima non ci siamo piegati nemmeno ad una schiavitù, ci attireremo i più terribili castighi se cadremo vivi nelle mani dei romani. Siamo stati i primi a ribellarci a loro e gli ultimi a deporre le armi. Credo poi che sia una grazia concessaci da Dio questa di poter morire con onore e in libertà… Ma prima distruggiamo col fuoco sia i nostri averi che la fortezza… Risparmiamo soltanto i viveri… resteranno a testimoniare che non per fame siamo caduti… Chi vorrà vedere la propria moglie trascinata a forza e sentire la voce del proprio figlio che invoca il padre, mentre le sue mani sono strette in catene? Ma finchè questesono libere ed hanno una spada da impugnare, ci rendano un generoso favore… Da esseri liberi diamo un addio alla vita con le mogli e i figli.”
Dopo la sua presa, Masada rimase ai romani per tutta l’epoca bizantina. In questo periodo venne abitata da monaci cristiani che costruirono una basilica. Dopo l’invasione araba il luogo fu abbandonato. Poco tempo fa le reclute dell’esercito israeliano venivano condotte sul luogo per pronunciare il giuramento di fedeltà al grido di: “mai più Masada cadrà”.
IL SENTIERO DEL SERPENTE
È il sentiero che, a tutt’oggi, permette l’accesso alla fortezza.
Anticamente era molto impervio e ripido, da impedire a un soldato romano di poggiare tutti e due i piedi.
“ Lo chiamavano del serpente per la sua strettezza e per le continue curve e controcurve, il suo tracciato è un continuo aggirare le rocce sporgenti. Chi percorre questo sentiero deve poggiarsi saldamente con entrambi i piedi per evitare di cadere e perdere la vita, infatti sui due lati si aprono burroni così spaventosi da indurre a tremare anche l’uomo più ardito. Dopo un percorso di trenta stadi, la pista raggiunge la vetta che non termina con una punta, bensì con un altopiano.”
Giuseppe Flavio, Guerra giudaica
L’ASSEDIO
Masada fu l’ultimo focolaio della rivolta giudaica. Al comando del generale Flavio Silva si trasferì da Gerusalemme a Masada e tentò di conquistarla sottoponendola ad assedio. L’assedio durò alcuni mesi. Quando gli assediati persero ogni speranza di salvezza, Elazar Ben Yair pronunciò due discorsi con i quali convinse gli assediati che era meglio suicidarsi piuttosto che condurre una vita piena di vergogna ed umiliazioni sotto la schiavitù dei romani.
“…quindi, estratti a sorte dieci fra loro col compito di uccidere tutti gli altri, si distesero ciascuno accanto ai corpi della moglie e dei figli morti e, abbracciandoli, posero senza esitare la gola agli incaricati di quel triste ufficio. Costoro, dopo che li ebbero uccisi tutti senza deflettere dalla consegna, decisero di trarre a sorte uno di loro affinchè uccidesse a sua volta gli altri nove e per ultimo  sé stesso… essi erano morti nella consapevolezza di non lasciare dietro di loro nemmeno una sola vita a portare il giogo dei romani… E l’indomani salirono i romani a Masada… Quando furono di fronte alla distesa dei cadaveri, non esultarono questa volta alla vista dei loro nemici, ma provarono ammirazione per il nobile proposito e per il disprezzo della morte con cui tale moltitudine l’affrontò.”
Oggi Masada è invasa da centinaia di turisti ogni giono. La maggiorparte di loro prende la via più  facile della teleferica per arrivare fin su in cima, perdendosi la magia che scaturisce dal ripercorrere a piedi il sentiero del serpente. Quei pochi che lo percorrono, faticando non poco, possono vedere i resti degli antichi accampamenti romani che circondano Masada… Sembra di vederli, laggiù, i Romani,  preparasi per espugnare la fortezza, sembra quasi di  sentire le loro voci. Poi arrivati su, si godono lo spettacolo del Mar Morto che si estende davanti ai loro occhi… infine attraversano in silenzio, con stupore e ammirazione,  quel luogo ricco di storia, di eroi e di coraggio.


Elisa Scuderi 2B

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