Pochissimo tempo fa, è accaduto qualcosa di grave su una
famosa piattaforma sociale: Facebook, un social network in grado di farci
pubblicare foto e video, scrivere ciò che pensiamo, condividere contenuti, “stringere
amicizie”, seguire pagine, o entrare in dei gruppi, che tu stesso puoi creare.
Purtroppo le persone
che usano al meglio la piattaforma a oggi si sono dimezzate, e le false identità si moltiplicano a vista d’occhio. Anche le pagine si sono
date da fare nell’essere “illegali” e il loro unico scopo è ormai diventato
ottenere like, commenti e condivisioni.
La pagina “Link
Amicizia”, è una dei tanti “fake” di Facebook: utilizza foto di bambini malati,
o addirittura deceduti chiedendo ai loro “fan” di pregare per lui attraverso un
mi piace o un commento. Tutto ciò è ovviamente una farsa: come si potrebbe
intervenire su dei bambini con patologie gravi scrivendo una parola?
Ma la cosa peggiore
di tutto ciò è che alcune persone “modificano” identità o
addirittura sesso ai bimbi decidendo tutto di testa loro e senza nemmeno
chiedere l’autorizzazione ai genitori dei bambini di cui postano foto!
Giustamente sono state fatte milioni di denunce alla pagina, ma senza un risultato
perché la pagina è ancora aperta!
I genitori delle
povere creature sono infuriati perché è successo anche che una bimba (spacciata
per un maschio tra l’altro) ritratta in un’immagine
fosse deceduta pochi anni prima! Lascio a voi immaginare l’ira dei genitori
nello scoprire che “sfruttavano” i loro figli, forse anche morti, per ricevere
stupide recensioni e far aumentare di visibilità la
pagina...
Inoltre un inviato speciale di un’altra pagina Facebook
(senz’altro onesta) si è impegnata nell’investigare sull’accaduto e contattare
i proprietari di “Link Amicizia”. Questi ultimi hanno ovviamente negato il
tutto e cancellato i contenuti sotto accusa. Le foto sono state eliminate, ma
il ricordo no, infatti proprio per l’accaduto la pagina ha avuto un calo di
seguaci e una sfilza di denunce e querele che però non sono servite a molto.
In più, la coerenza degli amministratori della pagina
sembra mancare perché da quando sono stati eliminati i
contenuti incriminati hanno cominciato a scrivere cose come: “ Le pagine non
dovrebbero sfruttare persone per ottenere visualizzazioni, fate come noi”. In tutto ciò sembra esserci una vena di
ironia, ma quei “tizi” sembrano dire sul serio!
Ora la pagina ha modificato nome e non è più rintracciabile.
Facebook sarà intervenuto e avrà fatto qualcosa? Questo non lo
sappiamo, ma l’accaduto rimane comunque indimenticabile (in modo negativo).
Dalila
Fabbrica, II E