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sabato 2 giugno 2018

NON CREDERETE MAI A QUESTO ARTICOLO! (non è uno scherzo)



Di sicuro avrete aperto questo articolo a causa del suo titolo molto accattivante e provocatorio. Ebbene è proprio ciò che volevamo che accadesse!
Siete caduti nella trappola del CLICKBAIT.
Il clickbait è un termine che indica un contenuto web la cui principale funzione è quella di “acchiappare” il maggior numero di utenti, di modo da far aumentare il guadagno e la popolarità di quel prodotto.
Il clickbait al giorno d’oggi è utilizzato maggiormente sui video sharing (siti come YouTube sul quale è possibile condividere video), ma ultimamente si stanno iniziando a verificare casi di contenuti clickbait anche su social network come Instagram o FaceBook.
-     COME RICONOSCERE UN CONTENUTO CLICKBAIT
Per riconoscere un contenuto clickbait si devono osservare i seguenti punti:
-      LA COPERTINA: le copertine dei contenuti clickbait sono caratterizzate da elementi accattivanti di modo da far incuriosire l’utente che finirà poi per cliccare sul video… che magari non ha nulla a che fare con la copertina appena visualizzata.
-      IL TITOLO: Titoli come: “MI HANNO MINACCIATA!” “SCHERZO EPICO FINITO MALE” “NON CREDERETE A…” “ADDIO.” ecc. Quasi sicuramente sono titoli che hanno a che fare con video acchiappa click.
-      LA MANCANZA DI FONTI: Le notizie vengono date senza citare le fonti, o indicando fonti vaghe e non attendibili (es. “Un famoso istituto di ricerca” senza specificare quale).
-      IL MINUTAGGIO:  Il minutaggio molto spesso non è preso in considerazione, ma quasi sicuramente un video che dura oltre i 10 minuti è infarcito di pubblicità di modo da far aumentare il guadagno del video in questione.
Bene, spero che questo articolo vi possa servire ad evitare di cadere nuovamente in un qualche contenuto web “acchiappa click”.
A nostro parere infatti, non è giusto che vi siano persone che guadagnano in maniera disonesta e scaltra a danno dell’utente così come non è giusto che vengano date false notizie che poi vengono condivise da molte persone che spesso si limitano a leggere solo i titoli.

Scritto da: Giulio Leanza e Matteo Grassini  IIE
fonti: Wikipedia, esperienze personali