Un
uomo di 24 anni, Ian Burkhart, da paralizzato è riuscito a stringere una
bottiglia ed a versarsi dell’acqua. Tutto grazie ad un chip che controlla il sistema nervoso ed i
movimenti dell’avambraccio e delle mani.
Nel
2010 il ragazzo da sportivo si è ritrovato sulla sedia a rotelle con braccia e gambe paralizzate per un incidente al mare. Si è spezzato i
muscoli del collo sul fondale del mare. Il suo caso viene scelto per le
sperimentazioni dal 2014.
Al
ragazzo è stato impiantato un bypass neurale
nella testa; in questo modo i ricercatori sono riusciti a superare il danno che
aveva interrotto il passaggio di informazioni e aveva fermato ogni possibile
movimento. Ian con un po’ di esercizi è riuscito
a muovere vari arti. È riuscito ad
allungare il braccio fino ad afferrare una bottiglia; con una chitarra è riuscito a creare una piccola
armonia ed a muovere così le dita delle
mani; infine ha persino mescolato lo zucchero.
Il
momento sicuramente più commovente è stato quello in cui Ian ha compiuto il
primo movimento: pochi attimi di esitazione ed inizia a mettersi in moto. Gli esercizi sono serviti
ed il ragazzo ora riesce a muovere gli arti. Per quindici mesi è stato
seduto sulla sedia ed ora è in grado
di alzarsi.
Quello
che è stato in grado di fare il ragazzo dimostra che gli input registrati dal
chip possono essere rispediti all’arto. Ignorando, quindi, la lesione e permettendo i movimenti. La vera
sfida ora dei ricercatori è quella di miniaturizzare tutta l’apparecchiatura
sperimentata fino ad oggi.
Ian
confessa di aver perso anche la
sensibilità con l'incidente e
che doveva guardare con gli occhi quello che stava facendo per essere certo di
essere lui a prendere ed a muovere gli oggetti con la mano. Non credeva a quello riusciva a fare con le
dita.
L'allenamento
è stato faticoso sì, ma alla fine,
quello che conta, è che Ian ce l'ha fatta!
Matteo Arena 3E
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