sabato 9 giugno 2018

LA MUSICA SI EVOLVE… ECCO COME



La musica è sempre stata un modo per esprime le proprie emozioni in maniera libera e fantasiosa. Questa arte sta andando, con il passare del tempo, sempre più evolvendosi, generando nuovi generi musicali sempre più particolari.
Oggi vi parleremo di due generi musicali nati da poco, ma diventati subito di un discreto successo, sono: la “Vaporwave” e il “Russian Hard Bass”.
“CHE COS’E’ LA VAPORWAVE?”  
La vaporwave è un genere musicale, nonché corrente estetica, nata intorno al 2010, proveniente da alcuni sottogeneri della musica dance, come chillwave, bounce, house e altri. Il genere è stato interpretato come una critica e una parodia della società consumistica, della cultura anni ottanta e novanta e della musica new agementre, al contempo, conserva un senso di fascino e nostalgia verso l'estetica (soprattutto digitale, ma anche rispetto le pubblicità) di quegli anni. La vaporwave è anche conosciuta per l’uso di ideogrammi orientali (giapponesi/coreani) nei titoli e nelle traccie sonore che riprendono i cartoni animati giapponesi.
Alcuni degli esponenti più importanti di questo genere musicale sono: Blank Banshee e i Macintosh plus.
Per aiutarvi a capire meglio questo genere musicale citiamo di seguito alcuni brani facilmente reperibili su youtube o nel web che potrete ascoltare per rendervi conto di cosa si tratta: “Macintosh plus – 420”, “Blank Banshee – Teen Pragrancy”, “Blank Banshee – Wavestep”

“CHE COS’E’ IL RUSSIAN HARD BASS?”

Il Russian Hard Bass, come è intuibile dal nome, è un genere musicale nato in Russia nel 2000, caratterizzato da ritmi molto veloci e movimentati e melodie molto accattivanti ed “aggressive”. Nel 2015 è diventato anche un meme virale in internet, grazie al video “Cheeki Breeki Hardbass Anthem”.

Gli artisti principali, con i relativi brani reperibili su youtube o su altre piattaforme sono: “Benislav – Opa Bratan”, “Davay – Tri Poloski”, “Hard Bass School – Opa Bilia – Nash Gimn”.

Di questi due nuovi generi musicali il secondo è quello che noi ragazzi ascoltiamo più volentieri, in quanto il primo è legato ad un’epoca che non abbiamo vissuto, anche se, essendo quella dei nostri genitori, ci incuriosisce mentre il Russian Hard Bass che è molto più movimentato e divertente ci appartiene di più.

Scritto da: Giulio Leanza e Alessio Sapatoru IIE



La casa del mistero



Il mio nome è Elizabeth, sono una ragazza di 25 anni e vivo da poco in una casa tutta mia. Questa casa mi sembra molto strana, ma forse è solo una mia impressione, dato che mia madre dice che non c’è nulla di strano e che è normale che la vedo strana dato che sono qui da pochissimo. Io non ne sono convinta.
A svegliarmi durante la notte è un rumore. Mi alzo dal letto e corro in cucina, apro il cassetto e prendo un coltello, comincio a girare per casa puntando il coltello davanti a me, ma fatto il giro di tutta casa, non vedendo nessuno, me ne torno in cucina a prendere un bicchiere d’acqua. Di nuovo quel rumore, proviene dalla soffitta. Comincio a salire le scale silenziosamente. Arrivata in soffitta vedo solo molti scatoloni pieni di polvere, pensavo che i vecchi proprietari li avessero levati. Mi avvicino a uno scatolone con su scritto - Ricordi, non toccare - . Incuriosita apro la scatola e vedo delle foto molto vecchie, ne prendo una. Nella foto sono rappresentate due ragazze di circa 14 anni. Dietro la foto c’è scritto - Sabrina e Stephanie. Anno 1918 -. Ho provato a fare un piccolo calcolo, dato che siamo nel 2018 queste ragazze, sempre che siano ancora vive, cosa molto improbabile, dovrebbero avere 114 anni. Me ne torno a dormire e cerco di non pensarci ma porto la foto con me per poter fare qualche ricerca su chi abitava in questa casa. Magari i vicini lo sanno.
La mattina dopo, mi alzo e vado diretta verso il mobile della camera dove questa notte ho appoggiato la foto, ma sul mobile non c’è. Penso che è caduta così comincio a vedere in giro per la camera e poi  in giro per la casa ma nulla. Mi arriva un brivido di freddo, mi giro e vedo la finestra aperta. Penso che la foto è volata via dalla finestra, ma non ci faccio molto caso e chiudo la finestra. Controllo casa per una decina di volte prima di essere sicura che non ci sia nessuno. Dato che non vedo nessuno torno in casa e mi vesto. Finito di vestirmi salgo in soffitta per vedere cosa c’è di curioso li. Apro uno scatolone con su scritto - Lettere -. Ci sono molte lettere, ma quella che mi incuriosisce di più è una lettera da parte di una certa Stephanie. Sulla lettera c’è scritto: