mercoledì 7 marzo 2018

Roma, Totti “Sono cresciuto nel campo e nel campo morirò...”



Il suo addio è andato a finire sugli schermi di mezzo mondo e ha commosso una città intera. Francesco Totti, a distanza di 9 mesi da quel 28 maggio, sta ancora prendendo confidenza con il ruolo di dirigente della Roma, ma il campo è sempre nei suoi pensieri, soprattutto quell’ultimo anno in cui i rapporti con l’allora tecnico Luciano Spalletti non sono stati molto distesi. Il calciatore afferma che se fosse stato lui il tecnico avrebbe gestito la sua squadra in modo differente. Per lui, però è comunque molto importante l’essere riuscito a diventare dirigente con lo spirito giusto e con l’armonia e l’intelligenza di una persona grande.
“Sono cresciuto nel campo e nel campo morirò” ha detto l’ex numero 10 della Roma in un'intervista.
Totti ha vissuto un calcio d’altri tempi e sicuramente ha compiuto sacrifici anche di fedeltà per la maglia che lo ha fatto diventare un campione. Nella sua nuova veste da dirigente è a contatto con la squadra, fa da tramite tra spogliatoi e dirigenza ma, per il momento, non si preoccupa del mercato.
“Se dipendesse da me, spenderei le cifre più alte per dei giocatori più forti. Questo l’ho sempre detto e continuerò a ripeterlo sempre. Però il presidente deve mettere un budget a disposizione e in base ai soldi disponibili dovremmo creare una squadra. Ma in questo mercato pazzo? Io costerò 200 milioni!!”.
Totti, in carriera, ha vinto decine di riconoscimenti, uno scudetto e un mondiale ma il “Pallone d’Oro” non è mai arrivato: “è stata la cosa che mi è mancata personalmente . Giocando con la Roma sapevo di avere meno possibilità di chi gioca con il Real Madrid, Juventus, Milan... in quanto loro hanno più visibilità in campo internazionale.”
Infine il calciatore ha affermato che l’offerta di lasciare la Roma più “conveniente” è stata nel 2003/04 per il Real Madrid. Ma lui fece una scelta ben precisa cioè rimanere sotto una sola e unica maglia e per lui questo era importante
“Per la Roma ho dato il 101%, perché ho messo la squadra davanti a tutto, davanti a me, alle cose personali, alla vita privata”
                                    “Per me la Roma sarà tutto!”
Kevin Szewczyk 2^B


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