L’EDUCAZIONE
GIOVANILE
L’educazione giovanile
di oggi è veramente “galante” come una volta? Qual è la verità?
Sicuramente molti di
voi sanno che poco tempo fa un professore di Lucca è stato “bullizzato” da un
gruppo di ragazzi liceali. Pare che l’uomo avesse 64 anni ed era tornato da
poco a scuola perché ebbe vari ictus, e inoltre scelse quella scuola proprio
perché la definì “più tranquilla”.
Ebbene, vi parlerò
dell’educazione giovanile oggi.
Il “voi” presente nella
maggior parte del testo è riferito agli adolescenti e teen-ager dagli 11 a 18
anni. (Le regole, però, valgono anche per chi è più grande)
Cominciamo dal fatto
che molti di voi usano le parolacce e le bestemmie davanti agli adulti. Mi
chiedo con quale coraggio voi riusciate a fare tale cosa, dato il fatto che:
- se quell’adulto fosse
vostro genitore vi prenderebbe a sberle.
- se fosse un
professore scriverebbe tale cosa sul registro, vi fulminerebbe con
un’occhiataccia o semplicemente vi riprenderebbe.
Altra cosa che voi
tendete a fare spesso è il non rispettare gli altri. E non serve che vi spieghi
per filo e per segno questa cosa, alcuni di voi lo sanno alla perfezione e
quasi meglio di me.
Il “rispettare gli
altri” significa non parlare quando uno parla quindi cercare di ascoltarlo con
attenzione. Chiacchierare durante la lezione può anch’esso significare di non
rispettare l’altro. Insultare la gente a caso, e non aiutare chi non è in
difficoltà significa non rispettare gli altri. Anche una cosa banale come
riferirsi sempre con il pronome “tu” ai professori. “Rispettare, rispettare,
rispettare ma alla fine non dobbiamo farlo sempre e per sempre!”, vi sto dando
alla noia, vero? So già che molti di voi penserebbero a questa cosa mentre lo
leggereste ma vi posso assicurare che questa affermazione è falsa. Voi dovete
rispettare sempre, specialmente in pubblico, magari da soli potreste fare anche
ciò che vi pare ma la gente e la società impongono regole ferree come la vita.
E il “per sempre” beh, mi spiace per voi che volevate scamparvela ma per vostra
(s)fortuna è obbligatorio. “Perché è obbligatorio? Non sei mica mia madre!”. E’
obbligatorio per varie motivazioni:
- essere educati spesso
significa anche essere più maturi e fiduciosi di quanto solitamente si va a
pensare
- rispettare gli altri
significa rispettare se stessi e farsi rispettare senza usare mezzi termini
come la violenza verbale e fisica.
Badate anche al fatto
che non si rispettano solo le persone, ma anche tutti gli altri animali, le
piante e l’ambiente. Può sembrare futile e molto banale ma in realtà conta
eccome!
Insomma, dovete
rispettare sempre! Non importa con chi vi troviate, dove state e cosa fate, il
rispetto per gli altri può dare un piccolo ma grande miglioramento a voi stessi
e agli altri. Queste cose fanno sì che dimostriate un’educazione adatta. Spero
di aver inculcato bene nei vostri cervelli questa cosa e di aver migliorato un
pò il vostro modo di pensare riguardo l’educazione con la mia opinione. Ci
rivediamo nel prossimo articolo!
SPEZIALE ANNA MARIA
IIIE
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