lunedì 5 febbraio 2018

La Fredda Morte




Robert Scott, sposato con Kathleen con cui fece il piccolo Peter, era un uomo a dir poco coraggioso.
Il primo novembre 1911 partì con la sua squadra, dalla base One Ton Depot, verso il Polo Sud che si trovava a 160 miglia.
Il 21 dicembre ancora in viaggio, si annotava tutto su un pezzo di carta,“speriamo di farcela” e cose del genere.
Fortunatamente il 17 gennaio arrivarono a destinazione dopo mesi interi di navigazione, Scott appena arrivato scrisse “ eccoci al Polo, ma in circostanze ben diverse e un freddo tremendo”, già sapeva che l’attendeva la fame, il freddo e tantissima fatica.
Sua moglie Kathleen stava molto in ansia per lui perché forse era proprio questo il destino che attendeva il suo uomo, ma Scott la tranquillizzava sempre con le sue parola rassicuranti, anche se sapeva che sarebbe rimasto intrappolato dal quel freddo insopportabile e la fame irriducibile.
Ma non si dava mai vinta, lui avrebbe voluto rivedere sua moglie a tutti i costi.
Una mattina del 17 febbraio trovarono Evans ( un suo compagno di squadra) morto.
Un mese dopo preciso ovvero il 17 marzo morì Titus Oates un signore davvero forte, infatti il suo amico Scott scrisse “ tutti noi speriamo di avere la sua forza per uscire da questo mondo” ma purtroppo fu rimasto senza vita.
Titus, oramai rimasto senza forse, uscì dalla tenda e non ritornò più. La fine che si aspettava Scott quando scrisse alla moglie “ il povero Titus è andato era in un cattivo stato.”
Scott insieme ai suoi compagni rimasero rinchiusi 4 giorni nella tenda a causa di una bufera, raccontò che aveva un piede congelato e poteva solo aspettare l’amputazione perché non si poteva fare altro e scrisse inoltre che nessun umano potrebbe affrontare ciò che stava affrontando lui.
Ormai stavano perdendo le speranze ma non si rassegnavano alla morte, volevano che accadesse naturalmente.
Il 29 fu l’ultimo giorno che scrisse: “ manteniamo a ogni costo il buonumore, ma l’ora è vicina, se qualcuno avesse sentito le nostre conversazioni allegre sareste stati contenti”, infine scrisse alla sua donna “ alla mia vedova”.
“ non è facile scriverti per il freddo, 70 gradi sotto zero e nessuna protezione, tranne il rifugio della nostra tenda, abbiamo deciso di non uccidersi ma lottare fino alla fine”   Poi si rivolse con grande amore verso la sua amata “tu sai che i miei pensieri vanno continuamente a te. Il peggior aspetto è che non ti potrò più vedere” dopo queste parole scrisse a Kathleen che non si doveva preoccupare, doveva risposarsi e prendersi cura di Peter, secondo me questo è il vero amore.


Di Martino Giada 3B

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