sabato 3 marzo 2018

Milva, standing Ovation il picco di share più alto di Sanremo



STANDING OVATION; IL PICCO DI SHARE PIU’ ALTO DI SANREMO
MILVA:60 ANNI DI CARRIERA
LA VOCE CHE NON TRAMONTA,IL PREMIO ALLA CARRIERA
Questa grande interprete,artista,cantante non solo importante in italia,ma la più importante all’estero che ha dato tutta la sua vita all’arte e al pubblico,ha avuto  il 9/2/2018 dall’Italia,il massimo riconoscimento musicale,il premio alla carriera a SANREMO.
Milva ha cantato i più grandi compositori e poeti di tutto il mondo(Brecht Piazzolla Morricone Vangelis Theodorákis Berio Battiato Faletti Alda Merini Mikroutsikos Strehler)  e con quattro medaglie e onorificenze tedesche,francesi,italiane,greche e giapponesi,è e sarà per sempre la più ammirata fra tutte,colei che ha cantato nei maggiori teatri di tutto il mondo.
Il 9/2/2018 Milva,essendosi ritirata dalle scene musicali nel 2010 per importanti problemi di salute,ha delegato la figlia Martina Corgnati a ritirare il premio.
Ecco il messaggio che Milva ha voluto dedicare a tutti noi,letto dalla figlia durante la serata di Sanremo del 9/2/2018:
LA LETTERA DI MILVA
“Sembra ieri, io ragazzina appena su questo enorme palco. La mia carriera… che favola meravigliosa!
Quando hai l’opportunità di esibirti sui più importanti palcoscenici del mondo, dalla Scala al Piccolo Teatro, dallo Chatelet all’Opéra di Parigi e ancora la Konzerhaus di Berlino, la Suntory Hall di Tokyo e per ben 15 volte in questo grande tempio della musica che è Sanremo, arriva un momento in cui, costretta a fermarti, ti interroghi sul senso di questo continuo vagare.
Mi viene in mente un pensiero del mio grande maestro Giorgio Strehler:
So e non so perché faccio teatro ma so che devo farlo, facendo entrare nel teatro tutto me stesso, con quello che penso e credo sia vita”.
C’erano tante me stessa ancora irrisolte in quel famoso Mare nel Cassetto del mio primo Sanremo, nel 1961.
Per quasi due decenni la mia presenza al Festival è stata assidua: Canzone, Un Sorriso, Da troppo tempo, tutti brani che ho sempre portato con me in tour e concerti.
Ma non era abbastanza: sono diventata l’artista impegnata che ha prestato la voce e il corpo ai personaggi brechtiani esaltati dal genio di Strehler, da Giorgio, che mi ha insegnato quanti sacrifici deve fare un’artista. E sono diventata la musa dei tanghi appassionati di Piazzolla. Ho cavalcato le difficili dissonanze di Luciano Berio. Ho avuto l’onore di interpretare la struggente anima dei grandi maestri greci: Vangelis, Teodorakis, Mikroutsikos. Sono stata l’interprete di tanti autori tedeschi che mi hanno donato la loro lingua e il pubblico tedesco.
Se chiudo gli occhi, li vedo tutti qui: l’irriverente Jannacci che mi ha dedicato La Rossa, l’amico Franco Battiato che mi ha regalato tre album di sue splendide canzoni, Alda Merini di cui ho cantato le folli poesie d’amore, il dolce Giorgio Faletti a cui devo l’ultima partecipazione a Sanremo con The show must go on e un intero album con testi originalissimi.
A loro il mio grazie più sentito per questo scambio artistico e umano.Gli anni sono fragili gigli di carta, bisogna riempirli bene. Ai giovani voglio dire questo:
Gli artisti spazzano via la polvere dalla vita degli uomini ma perché accada l’arte deve essere continua ricerca. Bisogna studiare, attingere dal passato e modellare il sentimento, le emozioni e il gusto del presente”.
Voglio ringraziare il mio adorato pubblico, così fedele in tutti questi decenni nel sostenermi da commuovermi.
EMANUEL BELARDINELLI

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