mercoledì 2 maggio 2018

LA VITA OLTRE……..




Trovare una seconda Terra non è più una questione di se, ma di quando.
Ci sono miliardi di galassie, miliardi di stelle, miliardi di pianeti: che la vita si sia sviluppata solo in un granellino di sabbia chiamato Terra è impossibile sia dal punto di vista scientifico che religioso.
La NASA l’anno scorso, attraverso una conferenza stampa ha affermato la scoperta di sette pianeti distanti 39 anni luce dal nostro sistema planetario, tre dei quali nella “fascia abitabile”; questi pianeti orbitano attorno ad una stella, una nana rossa, denominata Trappist 1.Lo scopo nell’analizzare questi pianeti è quello di trovare acqua allo stato liquido, una morfologia del suolo simile alla nostra e magari trovare forme di vita intelligenti.I pianeti orbitanti intorno alla nana rossa sono molto simili alla Terra, sia per taglia che composizione geologica e degli elementi che li compongono.Per adesso però è impossibile entrare in contatto con ipotetiche civiltà extraterrestri e rimane solo fantascienza. Questo perché le distanze fra il nostro pianeta e le galassie abitabili ci limitano anche perché la nostra velocità nella navigazione spaziale non è ancora sviluppata. La speranza però risiede in un progetto spaziale chiamato Seti, nel quale diversi radiotelescopi puntati verso stelle simili al Sole, trasmettono nel cosmo messaggi rivelatori della nostra presenza e possono ricevere ogni segnale artificiale.È sempre stato nel nostro DNA  la curiosità, la necessità del sapere, della conoscenza; abbiamo sempre cercato di immaginare l’aldilà del cielo, un tramite per una nuova dimensione , alla ricerca di segni di vita sparsi nel cielo notturno contemplato dalle stelle.                                                
Il progetto Seti
Guardavamo le stelle nella ricerca della propria patria quando eravamo persi, e adesso sono un punto fermo per la scoperta di nuove forme di vita.Questo ci ha sempre affascinato e i primi studi sono iniziati ai tempi dell’antica Grecia e con i Romani.Con lo studio approfondito dei buchi neri la ricerca si fa sempre più grande e intrigante. È possibile che entrando nel buco nero riusciremo ad entrare in contatto con un’altra dimensione, che vive parallela a noi, attraverso un effetto tunnel.Attraverso queste tematiche ci colleghiamo al discorso dei Wormhole,detto anche ponte di Einstein-Rosen , quasi una galleria gravitazionale, una scorciatoia spazio-temporale in cui viaggiare da un punto all’altro dell’universo,strettamente connesso alle dimensioni spazio e tempo. Attraverso essi forse,in un futuro non troppo lontano, attraverseremo il cosmo in pochissimi minuti a differenza dei miliardi di anni che ci impiegheremmo normalmente.Per adesso possiamo solo continuare a scrutare il cielo, analizzare e sperare.

MORINI CATIA IIIE


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