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venerdì 30 marzo 2018

OFFRITE IL VOSTRO CUORE


     

OFFRITE IL VOSTRO CUORE
ATTACK ON TITAN
COMBATTETE PER L’UMANITA’

Attack on Titan, tradotto in “L’Attacco Dei Giganti”, è una serie animata giapponese, disegnata ed animata da Hajime Isayama.
Attack on Titan è ambientato nel 1800 e racconta l’avventura di giovani ragazzi che combattono contro i Giganti, creature dalle sembianze umane alte dai 5 ai 15 metri.

Questi Giganti si trovavano in tutto il mondo, e per difendere la piccola percentuale di popolazione sopravvissuta vennero costruite 3 mura che difendevano la gente.
Il muro più esterno si chiama Wall Maria, distrutto e conquistato dai Giganti, quello interno era il Wall Rose, dove vivono i protagonisti, e il più interno era il Wall Sina.
I protagonisti sono Eren Jeager, Mikasa Ackermann e Armin Arlert.

Quando il Gigante Colossale (alto 60 metri) e il Gigante Corazzato (alto 15 metri) attaccarono il Wall Rose i Giganti entrarono nelle mura e cominciarono a divorare le persone, una delle persone divorate era la madre di Eren.
Da quel momento il ragazzo giurò di uccidere tutti i Giganti dal primo all’ultimo arruolandosi nei soldati del 104° corpo cadetti, per imparare le varie tattiche e così  uccidere i Giganti.
Dopo 5 anni il ragazzo, insieme agli altri 2 protagonisti, riuscì ad arruolarsi nel 104° corpo cadetti ed iniziò il suo addestramento.
Alla fine del periodo di addestramento i 10 migliori del corso avrebbero potuto scegliere a quale corpo arruolarsi, scegliendo tra il Corpo Di Ricerca, addetto a perlustrare le mura esterne conquistate dai Giganti, il Corpo Di Gendarmeria, addetto a rifornire l’equipaggiamento dei soldati, e il Corpo Di Guarnigione, addetto a difendere e rinforzare le Mura.
I protagonisti, senza indugiare, scelsero il Corpo Di Ricerca e conobbero i capitani Levi, Erwin e Hanjie.
Poi però quando i Giganti riuscirono a rientrare nelle mura Eren venne mangiato da un Gigante salvando Armin, ma poi si scopre che si è salvato trasformandosi in Gigante.
Il capitano Levi decise di prendersi la responsabilità di tenere d’occhio Eren, perché veniva considerato una minaccia per l’umanità e durante una spedizione al di fuori delle mura il ragazzo riesce a capire come controllare il suo potere da Gigante.
Nella seconda stagione poi si scopre che ci sono altri cadetti del Corpo Di Ricerca che hanno lo stesso potere di Eren, e sono Reiner Braun, Berthold Hoover e Ymir Fritz, che sono rispettivamente il Gigante Corazzato, il Gigante Colossale e Ymir è un semplice Gigante Anomalo.
Devo dire che questa serie mi è piaciuta molto e la consiglierei soprattutto ai ragazzi, magari non ai più piccoli perché ci sono scene molto violente, si vede molto sangue e si sentono anche molte parolacce.
Del resto posso dire solo che Hajime Isayama ha fatto un ottimo lavoro e “Shinzou Wo Sasageyo”, combatte col vostro Cuore.

FEDELI NOEMI IIF


giovedì 29 marzo 2018

CRASH BANDICOOT N’SANE TRILOGY



Oggi voglio fare una mia recensione sul gioco Crash Bandicoot N’sane Trilogy, uno dei miei videogiochi preferiti.
La prima versione è stata creata negli anni 80, e tutt’ora, dopo il remake del 2017 è diventato poi in pochi mesi un gioco conosciuto in tutto il mondo. Il protagonista del gioco è un animaletto, che precisamente credo sia una volpe color arancio, che deve affrontare livelli, ma soprattutto dovrà affrontare ostacoli, del tipo altri animali,che avranno il dovere di bloccargli la strada, come anche le buche, e chiaramente dovrà stare attento a non caderci dentro, ci saranno altri personaggi ad aiutarlo, come per esempio il toro, che solo in alcuni livelli aiuterà la volpe Crash ad andare più veloce, e schivare animali più potenti. All’inizio ho detto che è uno dei miei videogiochi preferiti, semplicemente perche non è un gioco facilissimo, e i veri videogiochi belli sono proprio quelli che riescono a metterti in difficoltà attraverso uno schermo, come in questo caso. Il gioco è composto da tre modalità diverse: la prima è la modalità avventura classica, la seconda è un’avventura nel ghiaccio e la terza è la modalità cosiddetta “Warped”, un’avventura attraverso il mondo della tecnologia. La mia modalità preferita è l’avventura classica, in quest’ultima ci sono vari mondi, ogni mondo è composto da un tot di livelli, dopo aver superato il numero di livelli di un mondo, si passa al successivo, ovviamente diventando sempre più difficile. Il gioco è veramente fantastico, ma ho trovato un difetto in particolare, in uno specifico livello, anche detto il livello più difficile del gioco, l’obiettivo è superare un gigantesco ponte di cui le mattonelle in legno dopo circa 2 secondi cadono giù, quindi devi essere molto veloce a superare i vari steps del ponte, nel penultimo step troviamo un toro che corre avanti e indietro per il ponte e velocemente bisogna riuscire ad evitarlo, mentre nell’ultimo step, il più difficile troviamo delle tartarughe spinose che camminano in fila, e solamente colpendole dovremo ricominciare il livello.Il difetto che ho trovato in questo livello è nella staccionata del ponte, perche saltandoci sopra riesci molto facilmente a superare l’intero livello, in questo caso i creatori dovrebbero modificare questo difetto e non renderlo più possibile, ma non credo possano farlo per il semplice fatto che il gioco è offline, e non essendo controllato da Internet, i creatori oramai non possono ne gestirlo ne tanto modificarlo. Per il resto rimane e rimarrà  uno dei miei videogiochi preferiti.

Ho conosciuto per la prima volta questo gioco a dicembre del 2017 a casa di mio cugino, e provandolo è diventato da subito il mio videogioco preferito. Il gioco è molto conosciuto anche dagli adulti perche anche negli anni 80 era uno dei giochi più popolari, era un gioco della PlayStation 1, chiaramente con una grafica molto differente rispetto a quella di oggi, perche in 40 anni la tecnologia è avanzata in modo spropositato.

MECOZZI CRISTIAN
IIF

Minecraft è un gioco in cui puoi raccogliere, piazzare, rompere, per BUILDARE molte costruzioni



Minecraft è un gioco in cui puoi raccogliere, piazzare, rompere, per BUILDARE molte costruzioni
MINECRAFT
Migliaia di cubi
La grafica non è delle migliori. Questo gioco presenta alcuni bug grafici che con il passare delle versioni stanno cercando di risolvere, ma appena ne risolvono uno ne spunta un altro di un altro tipo. In questo gioco ci si può giocare sia in singolo che in multiplayer, in entrambi i casi ci sono più modalità:
·         Sopravvivenza, dove devi riuscire a sopravvivere costruendoti un riparo prima di tutto, poi una casa, una piantagione, un allevamento e altre cose utili per la sopravvivenza e belle a livello estetico;
·         Creativa, dove hai tutto illimitato, non puoi morire e puoi volare. Questa modalità serve per provare costruzioni e per divertirsi senza dover stare attenti alla fame e alla vita;
·         Avventura, uguale alla sopravvivenza solo che se non hai l’oggetto giusto non puoi fare quella determinata azione, tipo in sopravvivenza puoi rompere la terra a mani nude, mentre in avventura puoi solo se hai un’ascia
·         Estrema, uguale alla sopravvivenza solo che se muori non respawni e non puoi più accedere al mondo, in pratica se muori il mondo si cancella in automatico appena muori
·         Spettatore, questa modalità si può attivare solo quando si è già all’interno del mondo creato, non puoi interagire con niente, puoi passare attraverso gli oggetti, sei invisibile e puoi prendere possesso dei mob sia pacifici che ostili, ma senza poterli muovere.
In questo gioco esistono vari tipi di armi e utensili: spada, piccone, ascia, pala, zappa, arco, frecce, canna da pesca, tutti questi oggetti tranne arco frecce e canna da pesca possono essere fatti ti diversi materiali, legno, pietra, ferro, oro, diamante
Ci sono anche vari tipi di armatura, di pelle, di maglia metallica (non craftabile, si può solo trovare), di ferro, d’oro e di diamante.
Tutti questi oggetti possono essere incantati usando un tavolo degli incantesimi oppure con un’incudine aggiungendoci dei libri incantati, con l’incudine puoi anche rinominare gli oggetti che metti al suo interno
Su alcuni libri normali tu,grazie all’uso di un incudine, puoi scrivere quello che vuoi, puoi anche costruirti una casa. In questo gioco puoi anche volare grazie all’elitra,trovabile nelle barche del void in cui puoi arrivare dopo aver ucciso il drago nell’end .
 Da non dimenticare il protagonista di questo gioco, il mitico STEVE.
 Vi do appuntamento alla prossima puntata di questo artricolo.

ALESSANDRO POZZI
TROVATO ALESSANDRO
IIF

martedì 27 marzo 2018

La cucina italiana



La cucina italiana durante i secoli è cambiata molto, ed è stata influenzata dalla cucina: dell’antica Grecia, dell’antica Roma, bizantina, ebraica, araba e normanna. Con la scoperta del Nuovo Mondo furono introdotti ingredienti, come: patate, pomodori, peperoni e mais. La cucina italiana varia di regione in regione, infatti, grazie a questa caratteristica e non solo, viene collocata al primo posto tra le cucine più apprezzate del mondo. Un’altra caratteristica principale della cucina italiana, è quella di avere piatti semplici da preparare ma allo stesso tempo gustosi. Nella cucina italiana sono molto importanti quattro ingredienti: il vino, il formaggio, il pomodoro, l’olio d’oliva che viene usato al posto del grasso animale come fanno in molti paesi, inoltre in Italia è divenuto molto importante anche il caffè, specialmente l’espresso. La pizza come tutti sanno è il piatto principale italiano insieme alla pasta, e negli altri paesi vengono consumati molto questi due piatti. La pizza si differenzia in diversi tipi: la pizza bianca/focaccia, la margherita, la marinara, la diavola, la boscaiola, la quattro formaggi… 
Anche la pasta come la pizza si presenta in diversi tipi che sono: spaghetti, ravioli, tagliatelle, penne, farfalle… con questi tipi di pasta vengono preparate diverse ricette, e alcune di queste sono: pasta all’Amatriciana, fettuccine all’Alfredo, carbonara, spaghetti alle vongole, cannelloni con la ricotta, lasagna…
La dieta mediterranea è collegata alla cucina italiana, perché si basa sul consumo degli alimenti delle regioni e i paesi che si affacciano sul bacino mediterraneo. Con il termine dieta mediterranea, si intende un modello nutrizionale ispirato all’alimentazione delle popolazioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Gli alimenti della dieta mediterranea di cui privilegia sono: cereali, verdura, frutta, semi, olio d’oliva (grasso insaturo), vengono consumate in minor quantità le carni rosse e i grassi animali (grassi saturi), mentre il pesce e la carne bianca (pollame) vengono consumati di più rispetto alle carni rosse e i grassi animali. Gli stati che seguono la dieta mediterranea sono: l’Italia, la Francia, la Grecia, la Spagna, il Marocco, il Portogallo, Cipro, e la Croazia. Uno dei piatti dell’Italia che seguono la dieta mediterranea è la pizza, che è buona e sana perché appunto, rispetta tutti i dettami della dieta mediterranea e contiene i tre macronutrienti principali cioè carboidrati, proteine e grassi. I carboidrati di tipo complesso della farina sono la fonte nutritiva principale, seguita dai grassi e dalle proteine della mozzarella, il pomodoro che è fonte di vitamine e sali minerali, infine c’è l’olio d’oliva che è ricco di grassi insaturi “buoni”. Un altro piatto di cui parleremo è la pasta, che fra i carboidrati ha l’indice glicemico più basso, contiene pochissimo sodio e anche fibre, che sono davvero importanti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e dei tumori. I benefici della pasta cambiano a seconda del tipo, cioè se è con la semola tradizionale o con quella integrale. La pasta contiene la vitamina B, il potassio, e presenta una gran quantità di Sali minerali.
LA MIA OPINIONE:Secondo me la cucina italiana è la più importante, tra tutte le caratteristiche che ha da offrirci l’Italia, è molto amata appunto per la sua semplicità e la bontà di ogni piatto. Come abbiamo anche visto che oltre a essere buoni, ci offrono le vitamine necessarie. Quindi sì abbiamo il cibo come caratteristica italiana, ma possiamo beneficiare di molte altre caratteristiche italiane. Perciò se ad esempio qualcuno non ha mai mangiato nessun piatto italiano, gli consiglierei di farlo.  

Di Paola Ciuraru III A

lunedì 26 marzo 2018

24 Marzo: ricordiamo le vittime delle Fosse Ardeatine



Fra pochi giorni ci sarà l’ anniversario dell’ eccidio delle Fosse Ardeatine, avvenuto il 24 marzo del 1944; l’evento più violento verificatosi durante l’ occupazione tedesca a Roma. A pochi km da noi, in alcune  cave di pozzolana presenti nei pressi di via Ardeatina 335,  civili, soldati italiani, oppositori politici, ebrei e detenuti persero la vita giustiziati con un colpo di pistola alla nuca. Questa è la storia dell’ eccidio delle Fosse Ardeatine.
Tutto incomincia in seguito all’ attentato di via Rasella dove delle truppe partigiane piazzano vicino ad un cassonetto una bomba che uccide 33 uomini del regime Bozen tedesco, uccidendo anche un partigiano e un bambino di 13 anni. La notizia arriva ad Hitler in men che non si dica,  e lui stesso ordina al generale tedesco Helbert  Kappler ( comandante dell’ SD e della Gestapo a Roma) di uccidere 10 persone per ogni tedesco rimasto vittima dell’attentato.  Così Kappler incomincia a catturare tutte le persone e le porta nelle Fosse Ardeatine per giustiziarli, inoltre durante la notte dopo l’ attentato, un tedesco muore portando il numero dei morti a 33 invece che a 32 così Kappler in fretta e furia prende altre vittime: 15 persone e per evitare che raccontino l’ accaduto a qualcuno giustiziano anche le 5 persone in più.
L’esecuzione avviene meno di 24 ore dopo l’attentato e viene resa pubblica solo una volta avvenuta.
Un piccolo trafiletto su Il Messaggero del giorno successivo riferisce al mondo che il massacro è stato compiuto
Finita l’ orrenda esecuzione la cava viene fatta crollare con delle mine per nascondere i corpi delle vittime. Alcuni hanno poi raccontato che sulle pareti delle cave sono state trovate unghie umane e che alcuni dei giustiziati non erano morti subito perché colpiti di striscio. Si racconta che i militari tedeschi che hanno compiuto l’esecuzione fossero ubbriachi e che per questo alcune delle vittime sono sopravvissuti ai colpi per poi morire comunque seppelliti nella cava. Oggi le fosse sono state trasformate in un museo-cimitero dove risiedono i corpi delle vittime di questo disumano accaduto e in una parete della grotta si legge una frase che dice: “Qui fummo atto di un orrendo sacrificio da questo orrendo sacrificio nasca una patria migliore e duratura pace fra i popoli”.
In seguito all’ eccidio nacque nel 1944 l’ A.N.F.I.M., che si occupava di dar nome e una degna sepoltura ai caduti del massacro, mentre nel 1973 uscì un film chiamato Rappresaglia che oltre a descrivere molte gesta dei partigiani descriveva anche questo tragico evento.
Per questo il 24 Marzo è importante ricordare tutte queste vittime.
Daniele Dimino 3B

mercoledì 21 marzo 2018

La musica: parte della nostra vita



Quando siamo presi dal furore molte volte ci piace ascoltare la musica per contenere la rabbia e pensare alle emozioni che il testo ci trasmette Molte volte ci piace immaginare di cantare o ballare nella nostra mente ,i sentimenti variano a base del testo che ascoltiamo come …… Il rap ,prendiamo in esempio Eminem, un rapper inglese . La musica rap rende forti e sicuri ….. Il pop , Francesca Michielin, una giovane cantante pop ,crea molte canzoni come Vulcano dove esprime il suo divertimento e sfogo. Ecco come il pop riesce ha contenere il nostro sfogo. Infatti oggi cerchiamo nella musica un mondo impossibile e irrealizzabile per sottrarci dai dolori, dalle sofferenze, dai problemi, dalle difficoltà e dalle fatiche di ogni giorno. E’ ormai risaputo che noi adolescenti preferiamo scegliere la via più breve e più semplice; così ci rifugiamo nel mondo della musica che ci offre un riparo immaginario e intoccabile; ma non vogliamo viverla fino in fondo: ci piace sapere che è sempre disposta ad accoglierci, lei il mondo migliore che tutti desideriamo, quando siamo oppressi dalla società contemporanea ipocrita, falsa e fondata sul consumismo. Quindi noi non viviamo la musica ma la abitiamo soltanto perché ci entriamo senza conoscere l’ambiente e tutto ciò che lo circonda e ne usciamo quando ci fa più comodo, usufruendo di essa solo come un passatempo. Infatti, molte volte, mentre ascoltiamo la musica, pensiamo ad altro o facciamo altre cose, sogniamo ad occhi aperti e ci facciamo cullare dalla sua melodia senza prestare attenzione, senza cercare di capire, di assaporare e gustare ciò che veramente vuol trasmetterci. 

Valerio Sorzi Spampinato, Loredana di Fiore 2 E

lunedì 19 marzo 2018

IL TRIONFO DI BACCO E ARIANNA 2.0





Quant’è bella bocciatura,
che ti rincorre  tuttavia!
chi vuol esser promosso, lo sia:
di doman non c’è certezza.

Arte è brutta e Lingua pure
Sempre a scuola andiam scontenti
perché  crean delle scocciature,
sempre in classe  e mai  assenti.
Questi  alunni adolescenti
Son felici  tuttavia.
Chi vuol esser promosso, lo  sia:
che di doman non c’è certezza.

Questi lieti  bambinetti,
dall’ elementari arrivati ,
nelle aule li metti,
 son lì tutti impauriti  ;
or  saran bocciati
se non studian   tuttavia.
Chi vuol esser promosso, lo sia:
Che di doman  non c’è certezza.

Queste prof. anche hanno caro
da noi essere ingannate:
non puoi fare a 3  riparo
perché non lo vogliono le  ingrate:
ora, insieme studiate,
 tra libri e quaderni tuttavia.
Chi vuol esser promosso, lo sia:
 che di doman non c’è certezza.

A questa scuola, chi c’è dietro?
Il sommo e il grande nonché  Cerri:
così ebbro di donne e con lor concreto
un po’ in carne e pien di vita ;
almeno ride e gode tuttavia. 
Chi vuol esser promosso, lo  sia:
 che di doman non c’è certezza.

domenica 18 marzo 2018

Pescara: soccorrono degli automobilisti in panne e vengono massacrati



Sono stati individuati a Pescara, i due uomini causa dell’aggressione di domenica 25 febbraio 2018, lungo la Golena Sud, a Pescara. A pagare le conseguenze sono 3 vittime, un 30enne un 32enne e un 24enne tutti ricoverati in prognosi riservata.
Nei guai per il pestaggio sono finiti un 19enne romeno pieno di precedenti e un 17enne pescarese.
Il romeno è stato subito arrestato dagli agenti della Volante e il minorenne solo denunciato.
Sono ancora in corso le indagini per scoprire chi sia il terzo uomo che aveva preso parte all’aggressione.
Stando a quello che è stato raccontato da due delle vittime, loro si erano fermati per aiutare un gruppo di ragazzi che chiedevano aiuto per far ripartire la loro auto (una Audi TT) in panne: avevano bisogno dei cavetti per far ripartite la macchina.
 Erano circa le cinque del mattino.
I ragazzi si sono messi tranquillamente a disposizione ma quando la batteria era  abbastanza carica da far partire l’auto gli uomini del gruppo hanno iniziato a picchiare i ragazzi, che si erano accostati in loro aiuto, con una raffica di pugni.
Il 30enne è finito  a terra immediatamente ma hanno continuato a picchiarlo sulla testa fino a fargli perdere completamente i sensi.
Poi si sono dati alla fuga. I due appena ripresa conoscenza  coscienti hanno subito l’allarme.
Poco dopo è arrivato il 118 e la polizia a cui hanno raccontato  la loro versione dei fatti fornendo indicazioni per identificare gli aggressori e rintracciare la macchina.
Trattandosi di un modello molto raro, l’Audi è stata subito trovata e poi è stato dato l’allarme in via Orazio. Ma a bordo c’era solo il romeno subito riconosciuto dalle vittime.
Prima di essere arrestato, il 19enne era andato a schiantarsi contro uno spartitraffico.
I poliziotti hanno trovato e sequestrato nella macchina un manganello telescopico di ferro e un documento di una delle ragazze che faceva parte del gruppo.
Quindi per il 19enne è scattato subito l’arresto ed è stato rinchiuso immediatamente.
Poco dopo è stato fermato anche il 17enne. Le due ragazze del gruppo sembrano estranee all’aggressione.
Le forze dell’ordine non escludono che dietro tutto questo si nasconda un Knockout game cioè un gioco che consiste nel pestare senza motivo i passanti.                            
In quella zona, in passato, vennero registrati più casi come questo, soprattutto lungo la Golena. Infine i poliziotti sperano che si possano ricevere al più presto delle immagini utili dalle telecamere di sorveglianza.
                                                                                               Kevin Szewczyk 2^B


LA MORTE DI DAVIDE ASTORI




È già da un po’ di giorni che il mondo del calcio e non solo, è in lutto per la morte di Davide Astori, calciatore e capitano della squadra Fiorentina.
La mattina del 4 marzo la sua squadra si trova ad Udine perché deve  disputare una partita nel pomeriggio e Davide, che di solito è sempre il primo ad arrivare a colazione, quella tragica mattina non si presenta  all’appuntamento  e la società preoccupata invia un massaggiatore a controllare se è tutto apposto, ma dopo aver provato a bussare e vedendo che il calciatore non risponde, si allarma e chiama i proprietari dell’hotel per farsi aprire la camera. Appena entrati però trovano il corpo di Davide privo di vita.
L’ultimo ad aver visto il capitano in vita è il portiere della squadra, Sportiello, che ha giocato con lui alla play la sera precedente alla morte. Davide ha dimenticato  nella stanza  del compagno le scarpe e scrive poi al portiere che passerà  a prenderle la mattina dopo, ma non ci andrà mai perché la stessa mattina perderà la vita.
A causa della sua improvvisa morte, avvenuta per un arresto cardiocircolatorio, il povero calciatore non potrà crescere sua figlia di 2 anni e non potrà sposare la sua compagna.
Il 4 marzo in onore di Davide non è stata giocata nessuna delle partite in programma e le squadre Genova e Cagliari hanno ricevuto la notizia durante il riscaldamento e non hanno trovato la forza di giocare.
Nelle partite giocate quel giorno negli altri campionati è stato ricordato Astori con un minuto di silenzio, cosa che è successa poi in Champions ed Europa League e  nel  turno successivo di Serie A.
Sempre in Serie A  le squadre hanno giocato con la scritta “Ciao Davide” sulla maglia.
Le squadre con cui ha giocato più tempo, ovvero Cagliari e Fiorentina, hanno ritirato la maglia numero 13 in suo onore.
I  suoi tifosi hanno voluto onorare il loro capitano attaccando tutti i ricordi che avevano di lui tra cui sciarpe e magliette fuori dallo stadio e dopo due giorni di lutto i giocatori della Fiorentina con lo staff sono andati a rendergli omaggio  attaccando due sue magliette con gli autografi di tutti insieme ad un poster con la sua foto con sopra i tweet di tutti i giocatori.
In un evento tragico come questo, sono stati fatti applausi dalla tifoseria fiorentina nei confronti della squadra della Juventus che è arrivata direttamente a Firenze da Londra, dopo la partita con il Tottenham, per il funerale di Davide.
A fine funerale i tifosi fiorentini hanno onorato il capitano urlando “Davide uno di noi” e cantando l’inno della loro squadra, e  all’uscita della bara hanno lanciato fumogeni  viola.
Che dire questa notizia ha distrutto tutti noi che  non troviamo altre  parole se non solo.        
       
CIAO DAVIDE

Fabio Oliviero e Alessio Di Raimo 3^B


sabato 17 marzo 2018

L’immigrazione



I veri  responsabili siamo stati  noi

Ad oggi sentiamo spesso parlare di razzismo no? Insomma sui social , ai telegiornali ,tra persone, non è proprio una novità.
Con il termine “razzismo” indichiamo il disprezzo, la diffidenza nei riguardi di persone con caratteristiche fisiche e culturali diverse da loro.
In Italia , per esempio, c’è una forte immigrazione. Alcuni italiani hanno un atteggiamento aggressivo nei riguardi degli immigrati poiché vedono in loro tutti i problemi della società.
Ma è giusto questo atteggiamento?
Bisogna ricordarsi che i veri artefici della tragica situazione africana sono stati proprio gli europei che si sono spartiti questo continente  quasi come fosse un panettone.
Sfruttando così gran parte delle loro risorse senza farli crescere a livello economico.   
Gli europei , inoltre, hanno costituito paesi nei quali convivono etnie con usi , costumi e tradizioni differenti. Tutto questo ha causato e continua a causare guerre e miseria. Le popolazioni che vivono in paesi del genere sono costrette ad emigrare per cercare posti migliori dove vivere. In conclusione prima di criticare il loro modo di vivere dovremmo considerare il nostro e il loro passato e pensare ai motivi che spingono tali persone ad abbandonare il loro paese d’origine. Quello che vediamo oggi sono solo gli effetti di fatti storici iniziati tanti anni fa e innescati dall’atteggiamento irresponsabile di chi viveva nel vecchio continente.

Di Isabella Gogorita III C





Riccardo Marcuzzo



Grande successo del cantante di “Amici”
Riccardo Marcuzzo è un  cantante  che ha cominciato la sua carriera ad amici 2016, programma condotto da Maria de Filippi, in cui è arrivato secondo al serale .Lui è nato a Segrate in provincia di Milano il 04\02\1992, ha un fratello e una sorella, il fratello si chiama Luca e la sorella Francesca. Riccardo in arte Riki ,sin da piccolo si avvicinava al mondo della musica come ha raccontato ai casting della sedicesima edizione del talent show . Il 19 maggio 2017 è stato pubblicato il suo primo EP  perdo le parole composto da 7 brani: polaroid, sei mia, perdo le parole, balla con me ti luccicano gli occhi, replay, diverso. Perdo le parole è arrivato in cima alla classifica degli album più venduti in Italia. L’undici agosto 2017  è stato pubblicato sul suo canale youtube il videoclip di balla con me con la partecipazione di Andreas Muller e la modella Ella Ayalon.Il 20 ottobre del 2017  esce il suo secondo EP Mania. Composto da 12  brani ed è stato certificato dico di platino dalla FIMI per le oltre 50 mila copie vendute.    

Di Manuel Zandoli e Alice Pagliarini I B

venerdì 16 marzo 2018

ARTE o VANDALISMO?


Avete mai visto per strada, in centri abitati o in qualunque altro posto strani disegni che raffigurano oggetti, pensieri, figure umane, scritte buffe, disegni simpatici e ghirigori colorati che esprimono allegria, ci sono a volte segni fatti su segnali stradali, treni e in altri posti in cui mettono a disagio la gente e che sporcano. In molti pensano che questi disegni siano meravigliosi come l’arte, lo pensi finchè non ti sporcano i muri di casa, altri pensano che sia solo un loro passatempo per rovinare le città.
Questa storia è cominciata a New York nel 1970 nei quartieri periferici degli afroamericani, questi giovani usavano queste scritte per descrivere la loro rabbia negli anni per la lotta per avere i stessi diritti dei bianchi, ma col tempo ha perso il suo vero scopo che aveva alle origini. Si dice che queste persone dipingono le città per far incuriosire i turisti, esprimere la loro fantasia e per colorare le città grigie.
Mai confondere i Writers con i Vandali perché, a differenza dei vandali che sporcano monumenti, i Writers rispettano l’ambiente e non sporcano monumenti, chiese, e qualunque altro ambiente importante, infatti i loro graffiti possono essere detti arte. I Writers non scrivono parolacce e non disegnano per rovinare.
Queste forme artistiche vengono accompagnati dal movimento hip hop nato sempre a New York nel 1970 e anche se può sembrare divertente andare in giro di notte con una bomboletta e una bandana in testa ricordate di non farlo perché pulire ha dei costi.

Savini IB

L’isola deserta


                                                           
Ero il capitano di una barca a vela ed io e i miei compagni navigavamo in un mare molto profondo. Era ormai sera e l’acqua iniziò ad agitarsi sempre di più fino a quando avvistammo un vortice, così approdammo su un’isola deserta. Era spaziosa e piena di alberi di noci di cocco, banani e altri alberi di frutta tropicale: sembrava un’isola tranquilla. Ci allontanammo dalla riva e arrivammo al centro dell’isola dove trovammo una grotta. Appena entrati  vi era un tappeto di paglia ed oggetti di legno. Per la notte ci accampammo lì. Il giorno seguente l’alta marea era passata. Usciti dalla grotta trovammo alberi a terra, pozze d’acqua profonde e sassi enormi scaraventati dalle onde. Ad un tratto un albero lungo metri e metri cadde e schiacciò tutti i miei compagni, così rimasi da sola. Cercai di farmi spazio tra le pietre e tra i cespugli, e trovai noci di cocco e altri frutti tropicali , così li mangiai. Arrivata a riva la mia barca era sparita, anche se l’avevo fissata ad uno scoglio. Mi ritrovai intrappolata su quell’isola. Iniziai così a mettere in ordine  ciò che era successo: usai il legno degli alberi per costruire la mia casa e lo tagliai con un’ascia costruita con della roccia scalfita. Iniziai a prepararmi le scorte di cibo e iniziai a vivere la mia vita su quell’isola…
                                                                                                          Irene Gigli e Alessandro Crea 1C.

giovedì 15 marzo 2018

HOCKEY SU PRATO



Uno sport diverso dagli altri
Tutti noi conosciamo molti sport come: il calcio, il tennis, il nuoto e molti altri ancora ma questo articolo riguarda uno sport che a mio parere molti ragazzi della mia età non conoscono molto bene, lo sport a riguardo è HOCKEY sul PRATO. Non è come l’hockey sul ghiaccio perché il campo su cui si gioca non è ghiaccio ma tradizionalmente prato e in caso di brutto tempo si gioca su dei campi interni di gomma. Nella nostra scuola, giorni fa,  è venuto a parlare il campione di questo sport cioè Andrea Corsi. Lui ci ha raccontato molte sue esperienze avvenute negli anni e molte possibilità che gli ha offerto per esempio il viaggiare nel mondo per le varie gare dove lui ha partecipato. L’hockey sul ghiaccio, come ci ha spiegato, si gioca con una mazza specifica e una pallina molto simile, per esempio, a quella da golf. Questo è uno sport antico e ci giocavano i bambini con strumenti che possiamo definire antenati di quelli di oggi. Ovviamente non è uno sport così facile ma con passione e impegno può diventare uno sport non così tanto difficile. L’obiettivo di questo sport è mandare la pallina nella porta per segnate più punti. Si gioca con due formazioni di 11 giocatori per squadra e in panchina 5 elementi e può essere giocato sia da ragazzi che da ragazze.

Di Marta Liguori, immagini a cura di Alice Pagliarini

LE COSE CATTIVE DEL MONDO




LE COSE CATTIVE DEL MONDO
IL MONDO
LA MALVAGITA’ DELL’UOMO
Il mondo. Questa semplice parola può far ragionare molto. Se oggi si pensa al mondo sicuramente non si ha un ottimo pensiero. Infatti oggi nel mondo, ci sono malattie che causano la morte,ma anche le guerre, la violenza e la droga mietono sempre più vittime.
TUTTE COSE ORRENDE!
Analizziamole.
Le malattie  si possono avere sin dalla nascita oppure attraverso l’inquinamento,infezioni virali e gas nocivi. Molte malattie sono incurabili e ancora oggi i medici stanno cercando le cure per risolvere questi casi difficili.
Le guerre, invece, dimostrano la malvagità dell’uomo. Tutti quanti vogliono governare il mondo ma nessuno ci riesce. Queste cose causano tra i popolI,MALVAGITA’.  
La violenza, si sta sviluppando in  questi ultimi anni, con femminicidi e stupri,ma anche con bullismo e violenza sui più deboli.
L’ultima cosa riguarda il fumo e la droga che si manifestano nei ragazzi senza una vita, che si vogliono far del male da soli.
Insomma, questo è il mondo.
AIUTIAMOCI A CAMBIARLO!
GRAZIE

SAMUELE STIGLIANO IIF

mercoledì 14 marzo 2018

Marte



Analizziamo le sue caratteristiche e le probabilità di raggiungerlo
MARTE: Riusciremo a toccare il pianeta rosso?
Vediamo insieme le missioni future e passate che lo coinvolgono
Prima di tutto dobbiamo capire che cos’è Marte: ossia capire le sue caratteristiche.
FORMAZIONE GEOLOGICA DELLA SUPERFICIE
Chiamato anche il Pianeta Rosso, a causa del suo colore caratteristico, nonostante le temperature medie basse è il pianeta del Sistema Solare più simile alla Terra.
La sua superficie presenta vulcani, valli, calotte polari e deserti sabbiosi, ma anche formazioni geologiche che ci suggeriscono la presenza di acqua in un lontano passato.
SPEDIZIONI
Numerose sono state le spedizioni verso Marte svolte da:Unione Sovietica, U.S.A., Europa e Giappone.
Purtroppo circa i 2/3 delle missioni sono risultate degli insuccessi a causa di vari inconvenienti tecnici e perdite.
Anche per questo il pianeta conserva il suo fascino e mistero che ci affascina tanto.
VITA SU MARTE
Le probabilità di trovare tracce di vita sono molto ridotte, tuttavia se fosse confermata la presenza di acqua in passato, aumenterebbero le probabilità di trovare tracce di una vita passata.
Per adesso siamo certi della presenza di microrganismi (batteri, ecc…) nel passato del pianeta.
Nel passato, infatti, le condizioni erano ideali per la formazione di una forma di vita come i microrganismi.
MISSIONI IN CORSO
I  due rover lanciati dalla NASA, Spirit e Opportunity, raggiunsero il suolo marziano nel 2004.
Tra le scoperte la possibilità della presenza di acqua nel passato.
Nel 2010 si persero i contatti con Spirit, mentre Opportunity è attualmente ancora attivo.
Nel 2012 atterrò Curiosity, il maggiore per dimensioni e complessità tecnologica, con l’obiettivo di scoprire la capacità passata e presente del pianeta di sostenere la vita.
La sonda ha trovato acqua, zolfo e altre sostanze dal suolo marziano.
L’Esa (Italia) ha lanciato nel 2016 le sonde Trace Gas Orbiter e il Lander Schiaparelli, parte della missione ExoMars di cui l’Italia primo finanziatore.
MISSIONI FUTURE
Nel 2018 è prevista la sola missione statunitense InSight, per condurre uno studio approfondito sulla struttura del pianeta.
Nel 2020 vi saranno molte più missioni da parte di agenzie, private e pubbliche.
Tra cui ExoMars, che sarà il primo con le capacità di poter perforare il suolo fino a 2 metri in cerca della vita.
L’agenzia spaziale cinese invierà una sonda più complessa  con dotazione un radar  per mappare la crosta marziana fino ad una profondità di 400 metri.
L’esplorazione con equipaggi su Marte è stata considerata come obiettivo a lungo termine dagli Stati Uniti attraverso il Vision for Space Exploration nel 2004 annunciato dall’allora Presidente George W. Bush e sostenuto successivamente da Barack Obama e Donald Trump.
A proposito la NASA attraverso una cooperazione ha iniziato il progetto Orion la cui missione prova è programmata per il 2020 verso la Luna per poi intraprendere il viaggio verso Marte.
L’ESA invece prevede di mandare astronauti su Marte nel periodo tra il 2030 e il 3035.
Siamo davvero così vicini alla conquista di Marte?

KATIA MORINI  III


La nevicata del 2018


LA NEVE
La neve, come si forma, che cos’è, le nevicate romane più famose e i rimedi contro essa.
Che cos’è?
La neve è una precipitazione atmosferica che si forma nelle temperatura sotto lo 0. E’ un’acqua ghiacciata e cristallina difatti al microscopio si vedono i così detti “fiocchi di neve”.
Come si forma?
La neve si forma principalmente nell’atmosfera alta.
Tramite la brina, che passa dallo stato stato gassoso a quello solido e aumentando di peso scende fino a terra.
Le nevicate più famose ricordate a Roma
Febbraio 1986 – si ricorda per accumuli di neve alti qualche centimetro, non durò molto a lungo, difatti si sciolse in pochi giorni.
Febbraio 1956 – altro evento meteorologico ricordato da molti romani per il fatto che la neve fu alta quasi 1m, viene ricordata anche perché fu uno degli inverni più lunghi e faticosi di tutto l’anno.
Rimedi contro la neve
Nonostante la neve sia molto apprezzata da adolescenti,bambini, e adulti, causa molti disagi per i trasporti e per la propria salute.
Qui vi consiglio dei rimedi naturali e sperimentati contro I malanni  che spesso a causa del troppo freddo,o per impudenza e tanti altri motivi danneggiano il nostro organismo.
 I rimedi naturali sono i classici e i seguenti: mangiare frutta verdura e assumere sali minerali; se non vi piacciono potete sempre bere i succhi di frutta e/o yogurt,avere un abbigliamento adeguato e bere tisane, tè e/o latte con miele.
Rimuovere la neve e il ghiaccio – La neve può essere molto pericolosa, specialmente in strada. Si possono rischiare cadute, incidenti stradali a causa del ghiaccio. In questi casi come bisognerebbe intervenire? Semplice:
per prima cosa bisogna assolutamente evitare, in un modo o nell’altro, che la neve si accumuli. Si potrebbe spazzare ogni 2 ore circa anziché spalare il tutto alla fine della nevicata.
Se la neve è troppa o comunque le condizioni non sono adatte, beh, niente paura! Si può sempre spalare (anche se è una faticaccia…)con una pala, possibilmente con punta metallica.
Se avete cani o gatti, procurate loro una cuccia con le sembianze di una casa, se in caso non potreste lasciarli dentro.

Mi raccomando, non siate troppo disagiati, c’è sempre un pupazzo di neve che vi è amico in un tempo del genere.

Questo articolo è stato felicemente scritto in onore della nevicata di Ardea nel giorno 26/02/2018.
Anna Maria Speziale IIIE


martedì 13 marzo 2018

Il giallo di Dorothea Lange



Non tutti conoscono Dorothea Lange, una fotografa statunitense del  ‘900.
Nata nel New Jersey nel 1895 è riuscita, malgrado la sua infanzia travagliata, a inseguire il suo sogno di diventare qualcuno nel mondo della fotografia.
Le sue immagini restituiscono con immediatezza l’atmosfera dell’epoca, quando la vista dei disoccupati senzatetto addormentati sui marciapiedi era ormai comune.
Di questa brillante fotografa però vorremmo soffermarci su di un suo scatto che ha creato grande scompiglio, ovvero: Destitute Pea Picker
Guardate l’immagine. Sembra tutto normale vero?
Ma se osservate con attenzione noterete che in fondo a destra è nascosto qualcosa di insolito: un dito umano.
Questo dito non appartiene ad  uno dei soggetti ritratti nella foto, ma è di un ulteriore persona.
Dovete sapere che il dito è stato ritagliato nella foto che è più in diffusione poiché si pensava che fosse di un cadavere.
Sarà vero?
Ora osservate  lo scatto originale, preso dal sito della Library Of Congress degli Stati Uniti, evidenziandone la parte interessata.
In pochi  sanno che la trentaduenne ritratta nella foto è Florence Leona Christe, madre di 7 figli, dopo la morte di suo marito (morto di tubercolosi) ebbe altre due relazioni con un uomo d’affari californiano(con cui fece un figlio) e Jim Hill, un barista conosciuto durante le ore lavorative in un bar e con cui ebbe tre figli.
Dopo la pubblicazione della foto, la giovane madre ricevette diverse donazioni dalle persone che avevano avuto modo di vederla, arricchendola di $35,000.
Per quanto riguarda invece la teoria, già precedentemente accennata, del dito fantasma , la questione rimane avvolta nel mistero.
C’è chi pensa che appartenga alla stessa donna, chi ad uno dei suoi figli e chi invece ha una visione più macabra e pensa che appartenga a qualche defunto.
Ora sta a voi decidere come vederla!
Raduica Melissa & Carpentieri Sara 3B