Masada era un’antica
fortezza, situata su una rocca a 400 m
di altitudine rispetto al Mar Morto.
I resti di Masada si
trovano oggi nello stato di Israele, di fronte al Mar Morto.
Durante la guerra
giudaica, nella fortezza di Masada si erano rifugiati, dopo la caduta di
Gerusalemme, gli ultimi ribelli ai Romani. Dopo un lungo assedio, i romani riuscirono a
costruire una rampa di accesso che consentiva di arrivare sotto le mura. I
soldati entrarono senza trovare resistenza, davanti ai loro occhi trovarono i Sicarii morti (suicidio), che
avevano resistito al potere di Roma. Una testimonianza dell’evento ci viene
fornita da Giuseppe Flavio nella sua opera Guerra giudaica.
“Da
gran tempo noi avevamo deciso... di non riconoscere come nostri padroni, né i
romani né alcun altro all’infuori di Dio… Ed ecco che ora è arrivato il
momento: badiamo a non coprirci di vergogna, noi che prima non ci siamo piegati
nemmeno ad una schiavitù, ci attireremo i più terribili castighi se cadremo
vivi nelle mani dei romani. Siamo stati i primi a ribellarci a loro e gli
ultimi a deporre le armi. Credo poi che sia una grazia concessaci da Dio questa
di poter morire con onore e in libertà… Ma prima distruggiamo col fuoco sia i
nostri averi che la fortezza… Risparmiamo soltanto i viveri… resteranno a
testimoniare che non per fame siamo caduti… Chi vorrà vedere la propria moglie
trascinata a forza e sentire la voce del proprio figlio che invoca il padre,
mentre le sue mani sono strette in catene? Ma finchè questesono libere ed hanno
una spada da impugnare, ci rendano un generoso favore… Da esseri liberi diamo
un addio alla vita con le mogli e i figli.”
Dopo la sua presa, Masada
rimase ai romani per tutta l’epoca bizantina. In questo periodo venne abitata
da monaci cristiani che costruirono una basilica. Dopo l’invasione araba il
luogo fu abbandonato. Poco tempo fa le reclute dell’esercito israeliano
venivano condotte sul luogo per pronunciare il giuramento di fedeltà al grido
di: “mai più Masada cadrà”.
IL SENTIERO DEL SERPENTE
È il sentiero che, a
tutt’oggi, permette l’accesso alla fortezza.
Anticamente era molto
impervio e ripido, da impedire a un soldato romano di poggiare tutti e due i
piedi.
“
Lo chiamavano del serpente per la sua strettezza e per le continue curve e
controcurve, il suo tracciato è un continuo aggirare le rocce sporgenti. Chi
percorre questo sentiero deve poggiarsi saldamente con entrambi i piedi per
evitare di cadere e perdere la vita, infatti sui due lati si aprono burroni
così spaventosi da indurre a tremare anche l’uomo più ardito. Dopo un percorso
di trenta stadi, la pista raggiunge la vetta che non termina con una punta,
bensì con un altopiano.”
Giuseppe Flavio, Guerra giudaica
L’ASSEDIO
Masada fu l’ultimo
focolaio della rivolta giudaica. Al comando del generale Flavio Silva si
trasferì da Gerusalemme a Masada e tentò di conquistarla sottoponendola ad
assedio. L’assedio durò alcuni mesi. Quando gli assediati persero ogni speranza
di salvezza, Elazar Ben Yair pronunciò due discorsi con i quali convinse gli
assediati che era meglio suicidarsi piuttosto che condurre una vita piena di
vergogna ed umiliazioni sotto la schiavitù dei romani.
“…quindi,
estratti a sorte dieci fra loro col compito di uccidere tutti gli altri, si
distesero ciascuno accanto ai corpi della moglie e dei figli morti e,
abbracciandoli, posero senza esitare la gola agli incaricati di quel triste
ufficio. Costoro, dopo che li ebbero uccisi tutti senza deflettere dalla
consegna, decisero di trarre a sorte uno di loro affinchè uccidesse a sua volta
gli altri nove e per ultimo sé stesso…
essi erano morti nella consapevolezza di non lasciare dietro di loro nemmeno
una sola vita a portare il giogo dei romani… E l’indomani salirono i romani a
Masada… Quando furono di fronte alla distesa dei cadaveri, non esultarono
questa volta alla vista dei loro nemici, ma provarono ammirazione per il nobile
proposito e per il disprezzo della morte con cui tale moltitudine l’affrontò.”
Oggi Masada è invasa da
centinaia di turisti ogni giono. La maggiorparte di loro prende la via più facile della teleferica per arrivare fin su
in cima, perdendosi la magia che scaturisce dal ripercorrere a piedi il
sentiero del serpente. Quei pochi che lo percorrono, faticando non poco,
possono vedere i resti degli antichi accampamenti romani che circondano Masada…
Sembra di vederli, laggiù, i Romani, preparasi per espugnare la fortezza, sembra
quasi di sentire le loro voci. Poi
arrivati su, si godono lo spettacolo del Mar Morto che si estende davanti ai
loro occhi… infine attraversano in silenzio, con stupore e ammirazione, quel luogo ricco di storia, di eroi e di
coraggio.
Elisa Scuderi 2B